Lorenzetti inaugura la seconda parte del libro chiarendo l’espressione “vivere i suoni”, riferendosi nuovamente al feto e al passaggio dalla vita prenatale a quella postnatale. Analizza la dimensione propositiva del feto, ossia considera non più le risposte, ma le proposte del bambino; sempre consapevole che il comportamento fetale è carico di espressioni di individualità, soggettività, di autonomie, di relazioni, di competenze, di proposte che si organizzano, esplicitano ed evolvono: a tali espressioni concorre la triade movimento/suono/ritmo. Triade, questa, che l’autore definisce successivamente “triade originaria della vita” perché ogni movimento genera suono e insiemi organizzati di movimenti/suoni creano ritmi. Le relazioni fra movimento/suono/ritmo incidono durante tutta l’esistenza dell’uomo quindi Lorenzetti definisce la triade vitale e vitalizzante. Seguono poi varie testimonianze di ragazzi che dimostrano la molteplicità di sensi che possiede ed evoca la musica, testimonianze che suscitano all’autore diverse considerazioni. Continua descrivendo la connessione che lega la musica, la parola e il silenzio: di ogni elemento dà una definizione, in relazione però agli altri due, il tutto con vari esempi e citazioni. La chiave di lettura più importante è data nelle pagine seguenti attraverso il mito di Orfeo ed Euridice.
Recensione
Lorenzetti inaugura la seconda parte del libro chiarendo l’espressione “vivere i suoni”, riferendosi nuovamente al feto e al passaggio dalla vita prenatale a quella postnatale. Analizza la dimensione propositiva del feto, ossia considera non più le risposte, ma le proposte del bambino; sempre consapevole che il comportamento fetale è carico di espressioni di individualità, soggettività, di autonomie, di relazioni, di competenze, di proposte che si organizzano, esplicitano ed evolvono: a tali espressioni concorre la triade movimento/suono/ritmo. Triade, questa, che l’autore definisce successivamente “triade originaria della vita” perché ogni movimento genera suono e insiemi organizzati di movimenti/suoni creano ritmi. Le relazioni fra movimento/suono/ritmo incidono durante tutta l’esistenza dell’uomo quindi Lorenzetti definisce la triade vitale e vitalizzante. Seguono poi varie testimonianze di ragazzi che dimostrano la molteplicità di sensi che possiede ed evoca la musica, testimonianze che suscitano all’autore diverse considerazioni. Continua descrivendo la connessione che lega la musica, la parola e il silenzio: di ogni elemento dà una definizione, in relazione però agli altri due, il tutto con vari esempi e citazioni. La chiave di lettura più importante è data nelle pagine seguenti attraverso il mito di Orfeo ed Euridice.
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