Ricerca
Cap.1 Introduzione alla metodologia della ricerca pp.15-26
Scheda libro
Autore:
Editore: Cap.1 Introduzione alla metodologia della ricerca pp.15-26
Anno:
Pagine:
Categoria:
Tags:
Autore:
Editore: Cap.1 Introduzione alla metodologia della ricerca pp.15-26
Anno:
Pagine:
Categoria:
Tags:
Recensione
In Italia manca quasi completamente un’attenta ed estesa trattazione sulla musicoterapia, considerata sia quale disciplina di studio e di ricerca, sia quale attività applicata a diversi ambiti della clinica umana. “È caratteristica dell’atteggiamento scientifico la distinzione permanente tra il sapere dimostrato e il sapere accompagnato dal sapere del metodo che a esso ci conduce, cioè al sapere dei limiti della sua validità” (K.Jaspers, La filosofia dell’esistenza). Ciò pone in evidenza tre ambiti concettuali: una distinzione permanente tra ciò che sappiamo, ciò che non sappiamo e ciò che pensiamo. Poiché la musicoterapia si colloca nell’ambito della ricerca clinica, il modo migliore di operare è quello di avere un ordine sistematico nella redazione, classificazione e conservazione delle cartelle (l’ordine con cui si tengono le cartelle è il presupposto metodologico per una misura); abituarsi a stendere resoconti periodici sui casi in trattamento; tener conto dei fenomeni osservati e vissuti. Quest’ultimi appartengono alla classe dei fenomeni manifesti (così denominati poiché appaiono direttamente alla coscienza che li esperisce) e dei fenomeni latenti (che invece non appaiono direttamente alla coscienza). La ricerca sui fenomeni vissuti è legata alla loro irripetibilità che, fatalmente, conduce a un’intensa variabilità degli stessi. Si può dire, in altri termini, che la ripetibilità dei fenomeni (misure, esperimenti, osservazioni) che sta a fondamento delle scienze empiriche nel nostro campo appare un concetto privo di senso. In definitiva la prassi clinica e la ricerca affondano le loro radici in un terreno squisitamente irrazionale. Dai risultati della ricerca clinica può prendere le mosse la ricerca descrittiva con la quale si mira a illustrare, in un campione di soggetti il più possibile omogenei tra loro, una determinata caratteristica psicologica. Chi conduce questo tipo d’indagini non potrà fare a meno dei seguenti strumenti di ricerca: protocolli, griglie, test, schemi di valutazione articolati con alcune nozioni di base della statistica (Qualunque testo di statistica elementare può fornire le indicazioni di massima per la scelta delle scale di misura: nominale, ordinale, di intervallo, di rapporto; per i relativi indici della tendenza centrale: moda, media, mediana; nonché per l’uso dei principali indici di variabilità: devianza, varianza, deviazione standard, campo di variazione, errore probabile, differenza interquartilica, etc.).
Un’altra forma di ricerca denominata ”prima-dopo“ (una caratteristica importante di questo tipo di ricerca è legato al grande numero di osservazioni ripetute attuate sugli stessi soggetti, il che elimina gran parte della variabilità intersoggettiva e tende a massimizzare l’azione della variabile in esame) mette in luce l’effetto di una variabile indipendente su una variabile dipendente: questo è il modello prediletto da chi vuole studiare gli effetti positivi o negativi di una terapia. Quando la musicoterapia si pone a confronto con altre forme di terapia deve produrre risultati pratici, ripetibili, controllabili, realistici e in definitiva, credibili.
Indice