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Cap.7 Ascolto musicale e musicoterapia recettiva pp. 87-104

 

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Editore: Cap.7 Ascolto musicale e musicoterapia recettiva pp. 87-104

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Recensione

Dal 1989 è attivo presso il Dipartimento di Scienze Psichiatriche dell’Università di Genova un gruppo di studi di musicoterapia. Attraverso l’esperienza clinica e i dati forniti dalla ricerca sul campo, è stata definita una procedura di trattamento che regola i seguenti aspetti:
-l’individuazione dei prerequisiti per accedere al trattamento;
-la valutazione del paziente per l’eventuale presa in carico;
-le indicazioni al trattamento;
-la conduzione del trattamento,
-gli obiettivi e la valutazione del trattamento.
-La metodologia seguita nella nostra ricerca prevede discussioni settimanali all’interno di un gruppo composto di diverse professionalità (psichiatra, musicista, musicoterapista, educatori, operatori psichiatrici).

La musicoterapia recettiva
Prerequisiti per accedere al trattamento
: il paziente deve avere una sufficiente padronanza della comunicazione verbale, una funzione egoiga che gli consenta di rispettare il setting, possedere strutture difensive che non devono essere troppo rigide e/o primitive.
La valutazione del paziente per l’eventuale presa in carico
: audizione di una sequenza sonoro/musicale proposta dal terapista e l’ascolto di una sequenza proposta dal paziente (solitamente le musiche da lui più amate), con la successiva analisi degli aspetti semantici e di quelli strettamente musicali. Il musicoterapista elabora la sequenza sonda (si tratta di una proposta che va a sondare le modalità di ascolto del paziente).
La sequenza sonda deve rispettare alcuni criteri formali:
1.ogni brano deve possedere una durata non inferiore ai 3 minuti e non superare i 5;
2.ogni brano deve possedere al suo interno codici decodificabili utilizzando anche semplici 3.categorie generali;
4.la sequenza non deve contenere più di 6 brani;
5.la durata complessiva no deve superare i 45 minuti;
6.il brano che conclude la sequenza deve mantenere un rapporto analogico con quello di 7.apertura (struttura circolare);
8.il brano iniziale deve essere connotato da aspetti piacevoli, gratificanti e contenitivi;
9.i brani contenuti all’interno della sequenza devono presentare un certo livello di diversificazione.

In sintesi all’interno della sequenza dovrebbero trovare espressione:
-aspetti sonoro-musicali
;
-potenziali funzioni del musicale
;
-tonalità affettivo-emotive
;
-contenuti
;
-lo studio del protocollo
(le parole dei pazienti);
-le musiche del paziente
.

 Le indicazioni al trattamento.
Si sceglierà di indirizzare il paziente a:
a) un trattamento di musicoterapia recettiva individuale se sono presenti questi elementi:
- necessità di una presa in carico accogliente e contenitiva;
- discrete capacità introspettive del paziente;
- rapporto con il musicale intenso e originale.

b) un trattamento di musicoterapia recettiva di gruppo in presenza di questi aspetti:
- necessità di una presa in carico accogliente e contenitiva;
- scarse capacità introspettive e maggiore attenzione rivolta alla realtà esterna;
- interesse al musicale ma non necessariamente con modalità intense e originali.

La conduzione del trattamento.
Il musicoterapista parla ai suoi pazienti attraverso le musiche che propone: quindi deve essere senz’altro chiaro negli aspetti comunicativi-relazionali. L’iniziale valutazione del paziente consente di evidenziare un tema, di conseguenza le musiche proposte tendono a riferirsi a tale tema portando alla luce gli aspetti transferali e controtransferali già presenti nell’iniziale relazione paziente-terapista. Nel proseguo del trattamento il tema si modifica in base al materiale emerso durante le sedute, anche le musiche cambiano acquistando una nuova valenza simbolica. Il musicoterapista raccoglie le impressioni del paziente mettendo in risalto ciò che caratterizza il vissuto del paziente e/o i suoi gusti musicali.

Obiettivi e valutazione del trattamento.
1)Obiettivo specifico (determinato dalle caratteristiche del paziente o del gruppo con cui si sta applicando la terapia)
2)Obiettivo globale (mirato all’ampliamento della capacità di ascolto dei pazienti: ascoltarsi, ascoltare, ascoltare l’altro da sé.)
I criteri di verifica sono eminentemente qualitativi. Dopo ogni seduta si redige un protocollo che viene discusso settimanalmente all’interno di un gruppo composto da diverse figure professionali: il confronto intersoggettivo consente così di vagliare il trattamento in un ottica complessa e multidimensionale gli aspetti metodologici e operativi.

 

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