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La medicina dei suoni
L'esperienza sonoro-relazionale come cura del sé
Scheda libro
Curatore pubblicazione: Perilli Gabriella Giordanella; Russo Fausto; Russo Fausto; Perilli Gabriella Giordanella;
Autore prefazione: Andreoli Vittorino
Editore: Borla
Anno: 1998
Pagine: 462
Lingua: italiano
Edizione: italiana - ISBN: 8826312176
Categoria: Coma; Composizione (esperienze compositive); Disturbo Autistico, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo; Gravidanza; Improvvisazione (esperienze improvvisative); Musica e cervello; Musicoterapia Umanistica (Cremaschi); Ostetricia e ginecologia (gravidanza); Psichiatria e Musica; Risposte fisiologiche; Schizofrenia; Sordità; Supervisione; Valutazione;
Tags: ambiente; anamnesi; autismo; autolesionismo; bagno sonoro; casi clinici; coma; composizione; corpo; disturbi dissociativi della coscienza; dominanza emisferica; genitori; gruppo; Identità sonora; immaginario guidato; improvvisazione; linguaggio; metodologia; nascita; paesaggio sonoro; parto sonoro; plasticità neuronale; protocollo; psicofisiologia del suono; psicoterapia musicale; relazione terapeutica; ri-creazione; riabilitazione psichiatrica; ricerca; schede di valutazione; schizofrenia; setting; sordità; strumenti musicali; supervisione; valutazione
Autore: Gheltrito Anna Maria; Gheltrito Anna Maria;
Editore: Musica Practica
Categorie: Comunità di Recupero; Adulti; Improvvisazione (esperienze improvvisative); Esecuzione (esperienze performative); Composizione (esperienze compositive); Ascolto (esperienze recettive); Improvvisazione strumentale; Composizione strumentale; Creazione di partiture; Strumenti musicali; Valutazione; Osservazione; Metodologia; Sintomi psicotici; Schizofrenia; Riabilitazione;
Titolo: I neuroni specchio ci sorridono
Autore: Cappa Alfonso; Cappa Alfonso;
Editore: Edizioni Circolo Virtuoso
Categorie: Modelli di Musicoterapia; Strumenti; Musicoterapia benenzoniana (R. Benenzon); Bambini; Disturbo Autistico, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo; Improvvisazione (esperienze improvvisative); Composizione (esperienze compositive); Ascolto (esperienze recettive); Osservazione; Regolazione delle emozioni; Centro Diurno;
Recensione
La musicoterapia va sempre più configurandosi come una delle discipline più significative del XXI secolo, capace di occuparsi della salute dell’uomo e del suo ambiente. Del secolo che va a delinearsi come quello della illusoria comunicazione di massa, mascherata da pretese di efficientismo funzionale, la musicoterapia si mostra in grado di svelare gli spazi di reale disattenzione emozionale, di vera e propria incomunicazione.
Ed è in tali patologie da appiattimento emotivo-relazionale che la musicoterapia trova la sua più opportuna indicazione: va ad intervenire sulle energie dei singoli individui, affinché queste trovino una possibilità di riconoscimento, di elaborazione, di trasformazione terapeutica.
La musicoterapia appare in grado di stabilire relazioni molto strette e significative con la musica (o, meglio, con i suoni), per poi distanziarsene nettamente
La musica è una disciplina che studia le relazioni sonore, con il fine di creare forme espressive, capaci di dare significato all’esperienza dell’uomo. Le note musicali rappresentano i segni di un lavoro di classificazione, di catalogo che si muove tra scienza e metafora. Scienza perché hanno da ubbidire ad un codice sperimentato, convenzionale e condiviso, metafora perché diventano capaci di evocare suggesioni che si sostanziano con le immagini delle rappresentazioni mentali, nelle quali ognuno può riconoscere le proprie parti intime, partendo per la ricerca di nuove e non ancora conosciute forme di espressione. La musicoterapia, invece, mira a creare forme comunicative ed insiemi di relazioni, che prevedono una struttura musicale meno organizzata. Evita il ricorso a strade di tipo artistico (di arte fine a se stessa, di prodotto esteticamente “bello”). Il ricorso al prodotto finito e levigato testimonia sempre il non essere riusciti a raggiungere piani più intimi di strutturazione emotiva più personale, dai quali ci si è voluti allontanare con il ricorso alla produzione “bella”.
Con il passaggio dalla musica alla musicoterapia si realizza il passaggio da una realtà virtuosa ad una realtà relazionale. La musica persegue l’obiettivo dell’estetica, la musicoterapia quello della salute.
La musica propone il mondo ed il linguaggio sonoro universalmente condiviso; la musicoterapia, invece, propone il mondo ed il linguaggio sonoro “privato” di quel singolo individuo e all’interno della processualità del rapporto paziente-terapeuta.
Nel setting di musicoterapia, l’uso dei suoni non si rivolge alla creazione di formule espressive, ma alla creazione di spazi comunicativi e, dunque, terapeutici. Il setting di musicoterapia – allora – diventa uno spazio relazionale che permette, a chi lo occupa, di svuotarvi i propri contenuti e lasciare che vadano ad interagire tra di loro, disegnando la rete e la trama di nuove storie personali non ancora scritte.
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