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Nevrosi infantili e musica
Atti del Convegno di Musicoterapia di Assisi del Marzo 1984

Scheda libro
Curatore pubblicazione: Lorenzetti Loredano Matteo; Lorenzetti Loredano Matteo;
Editore: Edizioni Fonografiche e Musicali PCC
Anno: 1985
Pagine: 190
Lingua: italiano
Edizione: italiana -
Collana: Quaderni di Musica Applicata
Curatore collana: Piatti Mario
Categoria: Adolescenti; Bambini; Coralità; Disturbi del funzionamento Intellettivo; Disturbo Autistico, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo; Disturbo della Condotta; Formazione; Globalità dei Linguaggi; Psicoanalisi; Voce;
Tags: canto; competenze; esperienze; formazione; nevrosi; nevrosi infantile; psicoanalisi; relazione analitica; relazione madre-bambino; vocalità

Titolo: Guarire a suon di musica
Autore: Vaillancourt Guylaine; Vaillancourt Guylaine;
Editore: Edizioni AMRITA
Categorie: Pratiche; Metodi e Tecniche; Reparto Ospedale; Bambini; Adolescenti; Medicina palliativa; Disturbi della Comunicazione; Ritardo Mentale (handicap mentale, debolezza mentale); Comportamento Dirompente e Disattenzione; Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività; Disturbo Autistico, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo; Formazione; Abuso e violenza; Riabilitazione; Prevenzione; Benessere; Bulimia; Anoressia;

Recensione
- Cap.7 Il percorso suono-voce-parola nella relazione madre-bambino e nella relazione analitica pp. 117-128 -> Nevrosi infantili e musicaBoccardi affronta la tematica relativa al percorso suono-voce-parola nella relazione madre-bambino e nella relazione analitica. Parlando della prima mette in luce l'esperienza acustico-sonora del bambino nella vita prenatale che cambia al momento della nascita: infatti «non c'è più la mediazione del mezzo liquido – mezzo e di protezione e di trasmissione -, è perduta la costanza dei ritmi-base» e viene a conoscenza del silenzio, «dimensione impensabile nella vita fetale». Fin dai primissimi mesi di vita il bambino si esprime con una «straordinaria ricchezza e modulazione di suoni» che gli permettono di «conoscere, scoprire, raggiungere oggetti dalle realtà esterna»: il balbettio e le prime lallazioni si possono considerare come «un allenamento; un affinamento, un giocare a produrre e a riprodurre i suoni e i rumori dell'interno e dell'esterno» che utilizza per creare un dialogo-scambio con la madre. Si crea nel bambino un «un imprinting di determinati stimoli sonori» che nel moneto in cui vengono riconosciuti, lo portano a cambiare stato d'animo (ad esempio la voce della madre può portare un bambino a una situazione di inquietudine ad una di calma). Con il raggiungimento dell'utilizzo della parola il bambino prosegue «nel suo percorso di individuazione e separazione» e così si afferma, definendo la sua identità. Quindi «il suono, ritmo e la voce rappresentano componenti estremamente significativi nel processo di nascita psicologica del bambino, di crescita, di maturazione». L'autrice continua riportando alcuni «flashes clinici», e introducendo l'argomento relativo alla relazione analitica: in cui le parole sono «il mezzo di scambio di contatto e di incontro», mentre la voce è il mezzo che porta le parole al paziente. È importante che nello svolgersi del processo analitico «si formi una sorta di contenitore linguistico [...] che permette di cogliere gli elementi simbolici allo stato nascente», così come accade nella relazione tra mamma e bambino in cui si formano particolari segni-fonemi che permettono la trasmissione del messaggio fino ad arrivare alla formazione del simbolo verbale». Conclude affermando che «suono, voce, ritmo – che nella musicoterapia trovano il loro territorio applicativo-» possono «svolgere un'attività preventiva, terapeutica e riabilitativa, rappresentare un mezzo, volta a volta, adatto con le opportune applicazioni a stimolar, a smuovere inibizioni, condotte introverse, di isolamento e di apatia, oppure a contenere, contrastare ipereccitabilità, iperattività, instabilità».
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