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Il dialogo sonoro

 

Recensione

- Cap.3 Approccio comunicazionale e musicoterapia pp. 42-52 -> Il dialogo sonoro

In questo capitolo l'autore ci suggerisce qualche elemento chiave per il raggiungimento di una buona comunicazione produttiva in ambito musicoterapico, focalizzandosi su alcuni aspetti specifici della comunicazione non verbale, quali gli aspetti ritmici, temporali ed energetici. Il musicoterapeuta ha una funzione di framing, cioè di organizzazione dei comportamenti espressivi che emergono spontaneamente dal bambino durante le sedute. Andando a cogliere questi comportamenti il musicoterapeuta imprime loro un significato relazionale, creando così dei veri e propri momenti di dialogo ed interazione sorretti da regole. Inoltre ci spiega la teoria della “base sicura” di Bowlby che anche il terapeuta (come una madre con suo figlio) deve ricreare nel paziente, per riattivare comportamenti esplorativi alla scoperta del mondo pieni di curiosità e fiducia.

Indice

  Introduzione pp. 7-11    
  L'altra storia pp. 12-21    
Cap.1 Gli inizi pp. 22-34    
1.1 Gli antecedenti: l'improvvisazione musicale e i problemi di comunicazione    
1.2 L'incontro con Boris Porena. Pratica musicale di base e processi di comunicazione    
1.3 Pluralità, circolarità, accettazione, non giudizio    
1.4 Circuito autogenerativo e ricerca interdisciplinare    
1.5 Cambiamento di prospettva mentale e apertura a nuove esperienze. L'incontro con la musicoterapia    
1.6 L'ambiente del centro “D. Isola”    
1.7 La ricerca e la sperimentazione ministeriale. Rilievi critici    
Cap.2 La storia continua pp. 35-41    
2.1 Le esperienze successive e la teoria della comunicazione come metamodello    
2.2 Verso il dialogo e l'integrazione tra differenti modelli e punti di vista    
Cap.3 Approccio comunicazionale e musicoterapia pp. 42-52    
3.1 La comunicazione produttiva secondo il nostro punto di vista musicoterapeutico    
3.2 Il lavoro con gravi ritardi mentali: la funzione di framing del musicoterapeuta    
3.3 Base sicura e comportamento esplorativo    
Cap.4 Ascolto empatico e facilitazione pp. 53-63    
4.1 La concezione rogersiana di facilitazione    
4.2 Congruenza, trasparenza, accettazione incondizionata, comprensione empatica    
4.3 Facilitazione e comunicazione non verbale    
Cap.5 Il contributo della Pnl pp. 64-92    
5.1 Premessa    
5.2 Origine della Pnl: il modellamento di terapeuti e comunicatori efficaci. Il ricalco della mappa del mondo dell'altro. Il rapport    
5.3 Dialogo sonoro e Pnl    
5.4 Dialogo sonoro con adulti in laboratorio di formazione    
5.5 Dallo stato-problema allo stato di risorsa    
5.6 Dialogo sonoro con bambini in sedute di musicoterapia    
Cap.6 I parametri del dialogo sonoro pp. 93-120    
6.1 Premessa    
6.2 Parametri di analisi del dialogo sonoro    
6.3 Uso e funzione dei parametri    
6.4 Conclusioni    
6.5 Appendice. Tipici stili disfunzionali di ascolto e facilitazione    
Cap.7 Prospettive future pp. 121-136    
7.1 Le relazioni e la musica    
7.2 Modellamento di Giulia Cremaschi Trovesi: prime riflessioni    
7.3 Alcuni temi e aspetti sottoposti a modellamento    
  Bibliografia pp. 126-136    
7.1 Le relazioni e la musica    
Cap.7 Prospettive future pp. 121-136    
6.4 Conclusioni    
6.5 Appendice. Tipici stili disfunzionali di ascolto e facilitazione    
6.3 Uso e funzione dei parametri    
6.2 Parametri di analisi del dialogo sonoro    
6.1 Premessa    
5.6 Dialogo sonoro con bambini in sedute di musicoterapia    
Cap.6 I parametri del dialogo sonoro pp. 93-120    
5.5 Dallo stato-problema allo stato di risorsa    
5.4 Dialogo sonoro con adulti in laboratorio di formazione    
5.3 Dialogo sonoro e Pnl    
5.2 Origine della Pnl: il modellamento di terapeuti e comunicatori efficaci. Il ricalco della mappa del mondo dell'altro. Il rapport    
5.1 Premessa    
4.3 Facilitazione e comunicazione non verbale    
Cap.5 Il contributo della Pnl pp. 64-92    
4.2 Congruenza, trasparenza, accettazione incondizionata, comprensione empatica    
4.1 La concezione rogersiana di facilitazione    
Cap.4 Ascolto empatico e facilitazione pp. 53-63    
3.3 Base sicura e comportamento esplorativo    
3.2 Il lavoro con gravi ritardi mentali: la funzione di framing del musicoterapeuta    
3.1 La comunicazione produttiva secondo il nostro punto di vista musicoterapeutico    
Cap.3 Approccio comunicazionale e musicoterapia pp. 42-52    
2.2 Verso il dialogo e l'integrazione tra differenti modelli e punti di vista    
2.1 Le esperienze successive e la teoria della comunicazione come metamodello    
Cap.2 La storia continua pp. 35-41    
1.7 La ricerca e la sperimentazione ministeriale. Rilievi critici    
1.6 L'ambiente del centro “D. Isola”    
1.5 Cambiamento di prospettva mentale e apertura a nuove esperienze. L'incontro con la musicoterapia    
1.4 Circuito autogenerativo e ricerca interdisciplinare    
1.3 Pluralità, circolarità, accettazione, non giudizio    
1.2 L'incontro con Boris Porena. Pratica musicale di base e processi di comunicazione    
1.1 Gli antecedenti: l'improvvisazione musicale e i problemi di comunicazione    
Cap.1 Gli inizi pp. 22-34    
7.2 Modellamento di Giulia Cremaschi Trovesi: prime riflessioni    
  Bibliografia pp. 126-136    
  Introduzione pp. 7-11    
  L'altra storia pp. 12-21    
7.3 Alcuni temi e aspetti sottoposti a modellamento